Avvocato e docente di materie giuridiche ed economiche da circa trent’anni, ma, soprattutto, padre di due splendide bambine: Laura e Ginevra Maria.
Nel 2017, un po' per gioco, un po' per la mia naturale predisposizione alle sfide e alle novità intraprendo un nuovo percorso e partecipo, con altri 35.000 docenti, al Concorso per Dirigente Scolastico.
Se oggi sono qui e vi scrivo come il nuovo Preside – così mi piace definire questa funzione - dell’IC Martellotta è perché quel concorso, nonostante tante difficoltà, l’ho superato.
Non vi nascondo che l’emozione, a volte il timore, di ricoprire un ruolo così importante, mi fa tremare i polsi anche se sono convito che l’unione di tutte le forze che sono presenti nel territorio – Comune, forze dell’Ordine, Chiesa – unitamente alla proficua collaborazione di tutto il personale scolastico e delle famiglie, possano comportare la realizzazione del successo formativo di tutti i nostri piccoli studenti.
Ho l’onore di dirigere una Scuola che ospita allievi che hanno un segmento di età compreso dai 3 ai 13 anni. A pensarci bene sono dieci anni. Dieci anni durante i quali loro, i nostri cuccioli, cresceranno e ci doneranno la loro vitalità, le loro gioie e, probabilmente, le loro ansie, i loro timori. Da parte mia ci sarà sempre disponibilità all’ascolto, alla comprensione, nella profonda convinzione che un bambino va rispettato ed ascoltato prima che educato ed istruito.
I primi giorni della nuova avventura sono stati particolarmente avvincenti e faticosi e a chiunque mi chieda “come va?” rispondo “è un lavoro bellissimo ma molto impegnativo” e, nonostante la sera sia, a volte, turbato dalle mille cose da fare (non ultima la burocrazia), vado a letto tranquillo quando penso che ogni giorno, passo dopo passo, provo a regalare un sorriso in più a chi è ragione del tutto: i bambini.
Concludo raccontandovi una bella esperienza vissuta qualche giorno fa. Una bambina dell’infanzia piangeva, voleva la mamma. Le chiedo di venire con me. Lei mi segue, si accomoda in presidenza e, dopo un po', mi chiede un foglio.
Il disegno di quella bambina, bellissimo, lo conservo gelosamente come conserverò ogni testimonianza di quei bambini che un giorno, grazie a tutti noi, diventeranno i cittadini della nostra amata Italia.
Giovanni Tartaglia